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LA (in)COSCIENZA DI ZENO

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dal 28.5 al 02.6 2024

uno spettacolo di OYES

produzione

produzione OYES con il sostegno di Teatro Filodrammatici e Teatro del Borgo

regia Noemi Radice I Umberto Terruso
testo di Dario Merlini | Stefano Cordella | Noemi Radice 

con Livia Castiglioni | Daniele Crasti | Francesca Gemma | Francesco Meola | Dario Merlini | Fabio Zulli

scene e costumi Stefano Zullo

disegno luci Fabrizio Visconti 

consulente / dramaturg Simone Faloppa 

assistente alla scenografia Nina Donatini 

assistente ai costumi Federica Famà 

foto di scena Luca Del Pia

organizzazione Emma Mainetti| Irene Romagnoli e Carolina Pedrizzetti

Riallestimento di “La Coscienza di Zeno” (2022) prodotto da Teatro Metastasio di Prato | LAC Lugano Arte e Cultura | Teatro Stabile del Veneto | Oyes

con il sostegno di Centro di Residenza della Toscana (Armunia - CapoTrave / Kilowatt)

IL PROGETTO

La Coscienza di Zeno di Italo Svevo, pubblicato nel 1923, è stato un romanzo rivoluzionario.

L’autore narra la crisi dell’uomo contemporaneo, procedendo per nuclei tematici che destrutturano la tradizionale trama lineare.

Svevo racconta un uomo nuovo per il suo tempo, un antieroe senza volontà alla ricerca delle origini del suo malessere.
Il protagonista ritorna ossessivamente sul suo passato, cercando di identificare la malattia che ha ostacolato la sua realizzazione, seguendo un flusso di coscienza, sempre sul sottile crinale tra sincerità e menzogna, tra razionalità e inconscio.

Nel tentativo di raccontarsi vengono svelate contraddizioni e lacerazioni profonde. 
Ed è proprio in queste crepe e aporie del vissuto che si concentra da sempre la
ricerca della compagnia, lungo un percorso che sviluppa drammaturgie originali, in un confronto continuo con i grandi autori classici e contemporanei. 
 

Il tentativo di guarire dal vizio del fumo e curarsi da una moltitudine di malattie, più o meno immaginarie. Questo è il motore che muove il personaggio di Zeno nel romanzo di Italo Svevo. La mente di Zeno ricostruisce ricordi, memorie, aneddoti ed è inevitabile che il suo punto di vista distorca, falsifichi e strumentalizzi la realtà dei fatti.

A nulla serve lo specchio offerto dallo psicologo che lo prende in cura.

A nulla serve confrontarsi con i fantasmi del passato. Esiste la possibilità di guardare con lucidità noi stessi e quello che ci accade?Nello spettacolo, la coscienza di Zeno diventa la voce di un uomo che rappresenta un’umanità superata, un tempo passato ma che fatica a scomparire.

L’ (in)coscienza di Zeno indaga il tema dell' auto-rappresentazione che ognuno mette in atto nella realtà di tutti i giorni. Che cosa è vero e cosa no? Cosa è autentico e cosa invece è frutto di una personale e intima rielaborazione dei fatti? La dimensione del teatro, come luogo di rappresentazione, è lo spazio migliore per rispondere a queste domande, giocando con tutti gli strumenti che il mezzo mette a disposizione. In scena vediamo quindi agire dei personaggi consapevoli di esistere all’interno della finzione teatrale e letteraria, in una costante e ambigua sovrapposizione tra l' essere i protagonisti di una storia e allo stesso tempo funzioni drammaturgiche di un copione che ogni sera prende vita in presenza del pubblico, facendo diventare la frizione tra la narrazione e la realtà il cardine del nostro gioco.

RASSEGNA STAMPA

PROGETTO
STAMPA
REPLICHE

REPLICHE

2022
16 - 17 febbraio LAC (Lugano)  

9 - 13 febbraio Teatro Verdi (Padova)  

2 - 6 febbraio Teatro Metastasio (Prato) • prima nazionale 

GALLERY

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